Le vibrazioni meccaniche, intese come onde di pressione che si propagano attraverso la parte del corpo a contatto con la sorgente vibratoria, possono comportare danni più o meno gravi a seconda dell’intensità e del tempo di esposizione al lavoratore esposto, in particolare:
- per il sistema mano-braccio: danni al sistema vascolare, neurologico e muscoloscheletrico
- per il sistema corpo intero: alterazioni alla colonna vertebrale, disturbi al rachide lombare, cervico-brachiali, digestivi e circolatori.
Come riportato dall’articolo 202 del D. Lgs 81/08 quando necessario il datore di lavoro deve misurare i livelli delle vibrazioni meccaniche con l’impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata (UNI EN ISO 5349 per il sistema mano-braccio, UNI EN ISO 2631-1 per il sistema corpo-intero). Resta inteso che la misurazione resta il metodo di riferimento per la valutazione dei rischi e diventa obbligatoria quando non è possibile reperire i dati necessari alla valutazione del rischio dalle banche dati approvate o dai dati forniti dal produttore dell’attrezzature di lavoro, della macchina e/o dell’impianto messo a disposizione dei lavoratori. Il TUS fissa i valori limite di esposizione con i quali vengono interpretati i dati misurati nell’indagine per implementare, ai fini di una corretta gestione del rischio, adeguate misure di prevenzione e protezione per ridurre al minimo il rischio residuo connesso all’attività.
Per maggiori informazioni contatta il Nostro Studio, personale qualificato in possesso di specifiche conoscenza in materia studierà la soluzione migliore per adempiere l’obbligo di effettuare la valutazione del rischio da esposizione lavorativa a vibrazioni meccaniche.