Il rumore può provocare danni uditivi (ipoacusia) ed extra-uditivi (alterazione del sistema cardiocircolatorio, endocrino, del sistema nervoso, etc.) alla salute dei lavoratori esposti di entità differente a seconda dell’intensità e del tempo di esposizione.

L’articolo 190 de D.Lgs 81/08 impone al datore di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi da esposizione lavorativa al rumore al fine di individuare le misure di prevenzione e protezione necessarie a tutelare la salute dei lavoratori esposti al rischio.

Tale valutazione può comportare, laddove non è possibile escludere con certezza, sulla base dei dati dichiarati dai costruttori di macchine, attrezzature di lavoro ed impianti o dalle banche dati approvate dalla Commissione permanente, il superamento del valore inferiore di azione (80 dB) la misu razione dei livelli di intensità sonora, tramite indagine fonometrica, e il calcolo analitico dell’esposizione giornaliera (Lex8h) del lavoratore esposto al rischio. Lo stesso D.Lgs 81/08 fissa i valori limite di esposizione con i quali vengono interpretati i dati misurati ai fini di una corretta gestione del rischio tramite l’adozione di adeguate misure di prevenzione e protezione per ridurre al minimo il rischio residuo connesso all’attività.

È importante sottolineare che la valutazione del rischio rumore, e di conseguenza l’indagine fonometrica di supporto alla stessa, può essere eseguita da “personale qualificato in possesso di specifiche conoscenza in materia”; Il nostro Studio è lieto di supportare la propria clientela nell’attività di valutazione del rischio da esposizione lavorativa a rumore, adottando, caso per caso, la soluzione migliore assicurando conformità alla normativa vigente in materia.